Marocchino arrestato a Brescia, addestrava terroristi. Il giovane da tempo era monitorato dagli investigatori: su numerosi siti web aveva postato messaggi inneggianti alla violenza
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La polizia ha arrestato a Brescia un marocchino 20enne, J.M., ritenuto coinvolto in attività di addestramento all'uso di armi ed esplosivi per finalità di terrorismo. Il giovane vive in provincia di Brescia dall'età di 6 anni, ed è stato individuato grazie al monitoraggio di numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste.
E' partita dalla Digos di Cagliari l'indagine che ha portato all'arresto del 20enne. Il giovane, che si nascondeva dietro il nickname "Al-Alamazighi", si era fatto notare l'estate scorsa su internet per i suoi post inneggianti alla violenza su siti jihaidisti monitorati dalla Digos cagliaritana. I suoi messaggi esaltavano alla lotta armata e incoraggiavano al martirio.
Attenzioni sospette sul tempio ebraico
In un documento, salvato sul proprio computer, il marocchino si sofferma in particolare sulle misure di sicurezza adottate a salvaguardia del tempio ebraico di Milano (personale di polizia, manufatti interdittivi, possibili vie di accesso). Le indagini continuano anche in ambito internazionale in stretto raccordo con la polizia statunitense e britannica. A Londra gli agenti hanno posto in stato di fermo una donna risultata in contatto con il giovane.
Cancellieri: "Nessun allarme particolare, operazione seria"
Non ci sono "particolari allarmi di terrorismo" ma l'arresto del ventenne marocchino a Brescia "è un'attività molto seria". Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha commentato l'operazione che ha portato all'arresto di un giovane che progettava un attentato alla sinagoga di Milano. "E' una operazione molto bella - ha aggiunto - in cui le nostre forze di polizia hanno lavorato bene anche con gli organismo internazionali".
Catturata la presunta complice a Londra
Scotland Yard ha arrestato a Londra una donna legata al complotto terroristico contro la sinagoga di Milano. La 40enne è stata fermata in un raid alle prime luci dell'alba nella sua casa nel sud della capitale. La polizia di Londra ha fatto sapere che si sta coordinando con le autorità italiane per determinare se ci siano legami tra la donna e l'uomo marocchino arrestato oggi a Brescia.